da ittiofobica a istruttrice
Ho un vivido ricordo di quella notte, era inverno ed ero andata a trascorrere le vacanze natalizie nella casa dei miei nonni...dormivo nel lettone accanto alla nonna, quando all'improvviso mi svegliai e urlando "nooooooo, aiutoooooooooo!!!! "; mia nonna spaventasissima accese la luce e finalmente quell'immagine che avevo davanti agli occhi, scomparve; avevo 8 anni e la paura, quella feroce, che ti annebbia la lucidità, pervase il mio corpo. Mi rendevo chiaramente conto che era una cosa non reale, che era stato solamente un sogno...ma non riuscivo a pensare razionalmente...uno squalo mi aveva mangiato una gamba ed io non riuscivo a scappare; avevo provato un dolore intenso, reale e la paura era stata così forte, che per anni ed anni, quel sogno mi ha perseguitata e ha reso difficile il mio approccio con l'acqua...tant'è che per anni quando andavo al mare, entravo in acqua fino al massimo al ginocchio, con ansia e circospezione...con la consapevolezza che nessuno squalo si aggirasse nei dintorni per mangiarmi, ma si sa, la paura spesso è sinonimo di irrazionalità...
Non possiamo permettere alle nostre paure di decidere per noi !!!
Era il 2012 ed io e Stefano stavamo insieme da circa un paio d'anni, quando lui si trasferì per lavoro sul lago di Garda; nei momenti liberi, ci recavamo spesso in spiaggia, sempre accompagnati dalla nostra Apple. Loro trascorrevano la maggior parte del tempo in acqua, quando la stagione lo permetteva ed io sempre a riva a guardarli, avvolta da quel velo di amarezza, perché mi stavo perdendo quei momenti...
Dopo svariati tentativi da parte di Stefano, in cui cercava di convincermi a fare il bagno, a lasciare andare le mie paure...niente, le volte che feci il "bagno" in due anni, si potevano contare sulle dita di una mano...una frustrazione...
Abbiamo poi fatto una vacanza a Fuerteventura, durante la quale Stefano si è perdutamente innamorato del surf...ne era totalmente rapito e stregato ed una volta tornati a casa, dovendo saziare questa sua "fame"...ha trovato l'alternativa lacustre al surf...LO STAND UP PADDLE. Decisi che non potevo permettermi di perdermi tutto questo quindi mi lasciai convincere e ci iscrivemmo così ad un corso...lo ammetto...il mio pensiero principale durante la prima lezione è stato "non cadere,non cadere, non cadere...non sai cosa potrebbe esserci qui sotto"...ma ho stretto i denti, ho respirato profondamente e sono arrivata alla fine.
La tavola è stata per me un grande appiglio per affrontare la mia paura dei pesci (ittiofobia...si chiama cosi...ho scoperto dopo tempo che la mia paura aveva un nome, e così è diventata un po' meno la -mia paura-)...mi ha permesso un approccio all'acqua graduale e con i miei tempi e poi si, alla fine cado raramente...sembro una gatta...atterro sempre sulla tavola, non si sa mai cosa c'è sotto :D . A parte gli scherzi, il sup mi ha regalato tanti bellissimi momenti...il silenzio e la pace che puoi trovare, allontanandoti anche solo un po' dalla riva, sembrano irreali e così quando finisce la giornata e arrivo al lago, prendo la mia tavola, mi allontano pagaiando un po', poi mi siedo e con le gambe a penzoloni nell'acqua, mi godo quella pace, quel silenzio e quel contatto con la natura così puro...per me sono attimi preziosi.
Il sup ormai sa di casa...
Quando è nato Samuel, nel Luglio del 2016, ho fatto un patto con me stessa, non trasmettere a mio figlio le mie stesse paure...quindi da allora non si è più parlato di ittiofobia in famiglia e anche se ogni volta che mi chiede di fare il bagno, inizialmente ho una piccola paralisi, mi faccio forza e vado. Credo di poter anche affermare con certezza, che non appena Samuel ha incominciato a camminare, Stefano lo abbia portato con se sulla tavola...ricordo ancora i loro volti felici e sorridenti.
In un afoso pomeriggio di Agosto del 2017, io e Stefano, sotto sua insistenza, lo ammetto, abbiamo deciso di prenderci un paio d'ore dalla nostra vita genitoriale, per andare a concederci un po' di relax sulla tavola da sup...e li...udite udite...l'uomo che aveva sempre detto "no, io mai e poi mai"...proprio in mezzo al lago, mi ha chiesto se volevo diventare sua moglie...ed eccoci qui, a distanza di 2 anni e mezzo, siamo marito e moglie, siamo entrambi istruttori di stand up paddle e abbiamo la nostra piccola scuola in una piccola darsena al lido di Padenghe...la nostra ormai seconda casa.
Comments