Simone un grandissimo appassionato di sup, ci confessa la sua dipendenza da Sup Race.
Ciao a tutti, sono Simone Tugnoli Peron e sono un grandissimo appassionato di sup ma soprattutto non riesco a fare a meno dell’adrenalina delle sup race. No, non è una confessione da suppista anonimo ma da uno che vuole spiegare il mondo delle gare di sup senza farla troppo pesante e soprattutto senza sapere da dove partire ☺.
Quando Stefano mi ha chiesto di scrivere qualcosa, ho subito accettato senza esitazioni, poi però il fatto che mi ha lasciato carta bianca mi ha messo un po’ in soggezione, perché spiegare un mondo, il mio mondo, fatto di sudore, allenamenti, gare, amicizia e regole a volte non è cosi semplice. Quindi prima di tutto mi voglio scusare con chiunque non capirà i miei discorsi o si perderà perché non dico cose per me scontate.
La mia passione per il sup nasce un bel po’ di tempo fa, quando da windsurfista amareggiato per i mancati appuntamenti con il vento ho deciso di prendere in mano una pagaia. Da quel momento la mia vita è cambiata e dal primo approccio al sup alle prime gare amatoriali, il passo è stato immediato. Concomitante poi la mia impossibilità a correre causa un infortunio, ho deciso di fare del sup race il mio sport, dato che correre a terra e “correre” sull’acqua ha moltissimi aspetti in comune.
Le prime gare amatoriali le fai cosi per caso, conosci nuovi amici ma soprattutto vedi in azione gente che sa remare veramente ed è li, almeno per me, che è scattato qualcosa che mi ha spinto ad imparare e migliorare. Fatto un corso serio con uno di quelli che si è rivelato un mio grande amico, Roberto Mandoloni, mi sono subito gettato nel mondo delle gare e da li è stato un vortice di amore-lavoro-dedizione.
Esistono diversi tipi di competizioni, alcune con nomi anche difficili: beach race, long distance, sprint, tecnical, downwind ecc… che a mio avviso, a chi cerca di approcciarsi a questo mondo creano solo confusione… perché non c’è niente di più semplice di una gara! In pratica c’è un percorso predefinito (delimitato da boe, bandiere, ostacoli naturali) ed il primo che arriva vince!!! Perciò più di raccontarvi tecnicamente quali sono le differenze tra un percorso e l’altro vi vorrei raccontare il mondo ed il clima che c’è ad una gara, sapendo però che ogni gara è simile ma non uguale e che senz’altro ognuno troverà la giusta categoria in cui iscriversi!
Un paio di regole per me fondamentali:
Regola numero 1: Divertirsi e non prendersi troppo sul serio! Sembrerà strano, ma come la maggior parte di chi gareggia, lo fa per passione e per misurare se stesso e migliorarsi. La vittoria è bella, ma il vero traguardo e lavoro lo facciamo su di noi; ogni allenamento lo facciamo per noi per la nostra salute ed il nostro divertimento! Se manca questa condizione fondamentale potete cambiare sport!
Regola numero 2: TUTTI possono partecipare, e non è una cosa scontata. Molti mi dicono ma te ti alleni, vai forte, ma se sussistono le condizioni di divertimento e di amor proprio, di cui sopra, tutti lo possono fare! È per questo che esistono le categorie amatoriali, gonfiabili e non agonistiche. E su questo punto non smetterò mai di battermi, il SUP e le gare sono adatte a tutti!!! Perciò provate e divertitevi!!!
quale gara posso fare?
Ai miei amici non dirò MAI fa questa gara o quella perché c’è questa sigla rispetto a quella… ma invece dirò dove andiamo di bello??? Torniamo a visitare gli amici al lago … o andiamo a quel lido dove ho visto delle foto meravigliose??? Segreto numero 1: decidete con i vostri amici!
Insieme è sempre più bello!!! Unico consiglio che mi sento in dover dare, è di guardare la lunghezza del percorso e le condizioni meteo per capire se siete in grado di portarlo a termine (anche passeggiando), altrimenti cambiate meta, perché mettereste in pericolo voi, gli altri concorrenti e gli organizzatori.
Una volta pianificato il viaggio, non vi resta che presentarvi il giorno della gara con i documenti in regola. Serve almeno un certificato medico, come per andare in palestra, state facendo uno sport dopotutto. Fate l’iscrizione e poi godetevi l’ambiente. Parlate con gli altri, visitate gli stand e gli espositori e non fatevi scappare le offerte. Ma state attenti all’ora X, cioè l’ora dello skipper meeting! Li il direttore di gara vi spiegherà il percorso e vi darà tutte le spiegazioni del caso sulla partenza, l’arrivo e le regole di sicurezza; state attenti quei 5 minuti, poi continuate a divertirvi!
Tra una chiacchiera e l’altra, arriva poi il momento della partenza. Che siate atleti o dilettanti allo sbaraglio le sensazioni saranno le stesse: tachicardia, sudorazione, agitazione. Scegliete il vostro posto con attenzione secondo le regole dette allo skipper meeting e magari vicino a qualcuno che conoscete, o lontano ma non troppo dal vostro avversario; qui le tattiche gara sono varie ed individuali, ma se siete alla vostra prima gara state vicino ad un amico e partite con calma.
Suona la tromba e VIA!!! Mi raccomando occhio alle onde che si creano, uno non ci pensa ma tutta quella gente che rema crea un vero e proprio marasma!!!
Fate la vostra gara al meglio delle vostre possibilità, vi state prima misurando con voi stessi ed i vostri limiti e poi con gli altri!
Il traguardo sarà la cosa più bella che potete immaginare, festa, amici e una sensazione di libertà indescrivibile! Potrete rifocillarvi, prendere fiato, complimentarvi con amici e scherzare con loro!
Questo è uno dei momenti che preferisco, perché tutti gli atleti siano essi agonisti o amatori
aspettano incitando gli avversari, non perché si vuole andare a casa, ma perché in realtà ci si vuol bene e tutti si ha stima degli altri. Sono rare le volte che ho assistito a dei battibecchi, ma sono sempre stati sedati di fronte ad una birra!!!
Pranzo, premiazioni e festa sono quello che ognuno si aspetta, una esaltazione di amicizia e convivialità!
Quindi in definitiva, non vi ho spiegato nulla delle gare, ma una cosa vi voglio dire: PERCHE’ NON PROVARE?
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