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Stefano

Sup Tour Sirmione

una pagaiata tra acque caraibiche, castelli medievali e sorgenti termali.


Lo sostengo da anni ma ora è il momento di metterlo nero su bianco.

Il tour in stand up paddle della penisola di Sirmione è il più bello ed emozionante del lago di Garda.

Circumnavigare questa penisola che si estende centralmente nel lago di Garda regala emozioni uniche, apprezzabili solo galleggiando sul nostro sup.

Lo stand up paddle ti permette di procedere a passo d'uomo vicinissimo alla costa, il silenzio è spezzato solo dalle piccole onde create dal nose della tua tavola.

Rimanendo in posizione eretta si ha proprio la sensazione di passeggiare sull'acqua, ammirando tutta la costa rocciosa della penisola che si tuffa nelle verdi acque cristalline del lago di Garda.


L'unicità di questo luogo è data da alcune caratteristiche paesaggistiche uniche:

da una parte gli ulivi e il verde della penisola, dall’altra le lastre di pietra nuda che si immergono nelle cristalline acque che degradano fino al blu intenso del lago. Questo meraviglioso dipinto della natura è possibile perché la penisola si estende per 4 Km verso il centro del lago.



Nella parte più a nord della penisola troviamo i resti di una villa romana edificata tra la fine del primo secolo A.C. ed il secondo secolo A.C. La denominazione di "Grotte di Catullo" risale al quattrocento, quando la riscoperta delle liriche di Catullo poeta, descrive il suo ritorno nell'amata casa di Sirmione, questo suggerì il collegamento con i grandiosi resti ancora visibili benché largamente interrati e coperti da vegetazione tanto da apparire come caverne.

Dall' acqua si possono ammirare le grandi opere di sostegno nella parte settentrionale dove furono effettuati imponenti tagli per modellare il banco roccioso per reggere la "villetta" con pianta rettangolare di 167 x 105 metri.


Arrivati alla parte più settentrionale della penisola riaffiora la spiaggia più incredibile del lago di Garda. Spiaggia Jamaica. Questa spiaggia invidia solo la salsedine alle barriere coralline oceaniche. La spiaggia è formata da enormi lastre di pietra nuda che vengono accarezzate da sottilissime onde trasparenti.

Superata questa parte, che nelle stagioni più secche possiamo attraversare camminando con l' acqua alle ginocchia, possiamo immergerci nel verde-blu più intenso.

Sotto la superficie il paesaggio cambia completamente, l'enorme roccia bianca della superficie si colora d' ambra e scende fino a non essere più visibile sfumando nel brillante verde smeraldo.


Questo tour proprio come i migliori film lascia il meglio alla fine.





Superate alcune pozze di acqua calda termale, coda delle terme di Sirmione, si cambia completamente epoca. Si entra in un portale temporale che ci trasporta nel medioevo.

Pagaiando si ingrandiscono sempre più davanti ai nostri occhi il le torri e le mura merlate del castello Scaligero di Sirmione del Garda. La rocca di epoca scaligera, è uno fra i più completi e meglio conservati castelli d'Italia.

Durante il nostro viaggio nel tempo potremo vedere da vicino tutte e quattro le mura del castello, bagnate dal lago. L'imponente struttura è completa di darsena della vecchia flotta scaligera visibile solo dall'acqua. Difesa dalle massicce torri caratterizzate dalle merlature a coda di rondine. Dietro questi tre torrioni emerge l'imponente mastio alto 47 metri, sotto al quale si trovavano le celle destinate ai prigionieri. Nel lato più orientale possiamo ammirare la darsena della vecchia flotta scaligera, visibile solo dall'acqua.



La leggenda


Si narra di un ragazzo di nome Ebengardo con la sua innamorata Arice: i due giovani trascorrevano una vita serena, fino a quando il loro amore venne interrotto da un tragico episodio. Durante una notte tempestosa chiese riparo nel castello Elalberto, un cavaliere veneto proveniente dal territorio feltrino. La coppia ospitò il cavaliere che però, rimasto sbalordito dalla bellezza della fanciulla, durante la notte la raggiunse nella sua camera. Arice iniziò a gridare spaventata e terrorizzata, così Elalberto la pugnalò. Nel frattempo Ebengardo corse nella stanza dove trovò Arice senza vita, fu così che, accecato dalla rabbia, si impadronì del pugnale e uccise Elalberto.La leggenda vuole che ancora oggi, nelle notti di tempesta, si possa vedere l'anima di Ebengardo vagare per il castello alla ricerca della sua

Arice.


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