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Il Sup Di Silvia

Aggiornamento: 14 feb 2020

27 maggio 2017, data storica, la mia prima esperienza in SUP.




Raccontare come sono arrivata a questo nuovo inizio dobbiamo fare un passo indietro, partendo dal principio, porre prima di tutto una domanda, la piu importante, unica e fondamentale:

Perché?

Si, “perché?”, perché la chiave del mio racconto è proprio questa. Avete presente quando si arriva ad un punto della vita in cui sembra che tutto vada storto? Amore, soldi, lavoro, amicizia, stanchezza, ansia, sconforto, delusione e potrei andare avanti, ma mi fermo, perché mi rendo conto che alla fine non ero così sfortunata come pensavo.

Sbagliavo solo il modo di vedere le cose, sbagliavo prospettiva.

Che ci crediate o no, quel famoso 27 maggio ha cambiato totalmente il mio modo di pensare, di vedere e di affrontare le prove della vita.


Quel giorno, ha tirato fuori quello che già avevo dentro nascosto tra ansie e pensieri.

Una chiamata a mia cugina Francesca, più di un legame parentale mi lega lei, una delle migliori amiche che si possano desiderare. Nella telefonata dichiarai i mie i stati d'ansia, e lei, amorevole più di una madre mi disse: " Vieni da noi un paio di giorni, andiamo al lago, ci mangiamo qualcosa insieme, ti prepariamo il letto e dormi da noi quanti giorni vuoi." Inutile dire che non me lo sono fatta ripetere due volte. Un costume nello zaino, una maglia per dormire e via verso il lago.






Ho sempre avuto un forte attrazione verso tutto quello che riguarda due piedi su una tavola: surf, sup, skate... (no, snowboard no, fa troppo freddo, mi sento più un pesce che un orso polare). Mi ero sempre promessa e ripromessa d' imparare almeno uno sport con la tavole ma non trovavo mai il tempo... a dire il vero credo che il tempo giusto non fosse ancora arrivato.


Poi quel giorno di maggio arriva Stefano, con la sua tavola sotto il braccio e mi pone un’altra fatidica domanda, fondamentale a questo racconto:


Andiamo a farci un giro con il mio Sup?

Inutile scrivere la mia risposta, inutile dire che sono volata in acqua un paio di volte, ma la sensazione che ho provato è stata unica, lontana dalla riva, lontana dal caos dei miei pensieri, tranquilla nel bel mezzo del lago, con i piedi immersi nell’acqua fresca e trasparente, l’orizzonte si mostrava davanti al nose del mio sup.

Dopo molto tempo... senza pensieri... mente sgombra e un naturale sorriso sulle labbra. Spesso ci ripenso e mi emoziono nuovamente.



Quella notte sono riuscita a dormire DAVVERO bene nonostante il mio letto fosse un divano in salotto.

Da quel momento ho cominciato a fare tutto ciò che avevo sempre sognato, sup, skate e pure qualche lezione di surf. Da quel momento è cambiato il mio stile di vita.

Da quell' indimenticabile 27 maggio 2017, da quell'intensa emozione provata, il mio motto più rappresentativo è diventato:





“feelings are much like waves, we can’t stop them, but we can choose which ones to surf”









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